In questo mese dell’orgoglio LGBTQIA+ Fratello Bao Tang e membri del Sangha della Rainbow Family condividono riflessioni su come coltivate l’inclusività al suo interno.
[La Rainbow Family offre spazi per praticanti che si identificano come parte della comunità LGBTQIA+, un acronimo che sta per lesbica, gay, bisessuale, transgender, intersex, queer/in ricerca, asessuale e molti altri termini, come non-binary e pansessuale)]
Creare una fratellanza e una sorellanza inclusive
Fratello Bao Tang (Lui)
Monastero di Plum Village, Francia
Sono stato testimone delle lotte e delle sofferenze delle persone e dei gruppi LGBTQIA+ per tutta la mia vita. Sebbene la discriminazione e i pregiudizi nei confronti della comunità LGBTQIA+ persistano da secoli, è stimolante vedere, allo stesso tempo, la crescente accettazione e inclusione della società. Al contempo però, le ferite del passato sono ancora profonde e l’oppressione subita da molte persone LGBTQIA+ non si dimentica facilmente. Queste persone provano spesso sentimenti di isolamento, paura e rifiuto a causa della loro vera identità. Lottano per essere viste per quello che sono veramente e per trovare l’accettazione nei loro ambienti personali, spirituali e professionali.
La revisione del Terzo addestramento alla Consapevolezza
I movimenti in favore dell’inclusione dell’esistenza della comunità LGBTQIA+ devono essere coerenti in tutti i campi: politica, scienza e spiritualità. Il Sangha della Rainbow Family di Plum Village offre un’opportunità di includere un campo spirituale nella vita dei praticanti LGBTQIA+. I monasteri di Plum Village si sforzano di fornire un ambiente sicuro in cui le persone LGBTQIA+ possano riunirsi, meditare, praticare e guarire insieme. Offriamo uno spazio in cui le persone possono venire così come sono, senza essere rifiutate. Insieme, pratichiamo la consapevolezza, la compassione e la comprensione reciproca, promuovendo un senso di comunità e di appartenenza. Sottolineiamo anche la pratica dell’etica, che ci porta sull’altra riva del fiume, attraverso i nostri 5 Addestramenti alla Consapevolezza.
Siamo profondamente grati che l’identità di genere e di orientamento sia stati inclusi come oggetto della nostra pratica di consapevolezza. Tutto ciò che viene illuminato dalla luce della consapevolezza è destinato a fiorire, come i boccioli dei fiori che ricevono le particelle della luce del sole.
Personalmente, spero che il Consiglio degli insegnanti di Dharma del Plum Village per la regione Asia-Pacifico, insieme ai sangha locali, possa trovare un mezzo abile per aggiornare presto il Terzo Addestramento alla consapevolezza, a causa della significativa oppressione e ingiustizia nei confronti delle persone LGBTQIA+ in quella regione.
Un Sangha molteplice
Naturalmente, riconosco che il nostro lavoro a Plum Village è tutt’altro che finito. Ci sono ancora ingiustizie e disagi per le persone LGBTQIA+ che praticano con noi, ma il nostro Sangha continua a lavorare per portare cambiamento. Purtroppo, al momento, i nostri fratelli e le nostre sorelle che hanno esperienze transgender, non-binary o di genere non conforme non possono essere ordinate perché l’ordine monastico buddhista prevede ancora solo due ordini: Bhikshu per gli uomini cisgender e Bhikshuni per le donne cisgender. Vorrei davvero che l’ordine monastico buddhista si espandesse oltre queste due categorie. Dobbiamo imparare che l’ordine delle donne (bhikshuni) è stato formato dal potere delle donne stesse al tempo del Buddha (Maha Prajapati e un numero significativo di donne della sua comunità). Non è stato l’ordine dei bhikshu a dar inizio all’ordine delle bhikshuni. Credo che i nostri prossimi ordini non saranno composti né dall’ordine dei Bhikshu né da quello delle Bhikshuni.
Nel frattempo, ho assistito ai grandi sforzi del Consiglio dei Bhikshu e delle Bhikshuni di Plum Village per migliorare l’inclusività delle persone LGBTQIA+ partecipanti ai ritiri.
Ore di discussioni, conversazioni, investimenti di energia emotiva e ascolto compassionevole sono stati dedicati a questa causa. Ogni monastero ha fatto del suo meglio. Ho visto che alcuni dei nostri centri stanno iniziando a ospitare ritiri che accolgono persone al di là del tradizionale binario di genere, come il monastero di Plum Village in Francia, il monastero di Magnolia Grove in Mississippi e quello di Deer Park in California. Ci sforziamo di sensibilizzare l’opinione pubblica, di educarci a vicenda e di promuovere l’accettazione di tutti gli individui. Nel nostro sangha diamo valore alla diversità e all’inclusione. Riconosciamo che il percorso di ogni individuo è unico e offriamo sostegno a coloro che lo cercano, a prescindere non solo da identità genere e orientamento, ma anche per l’etnia, la cultura, la lingua e altro ancora.
Il tempo può guarire
Nella tradizione del Plum Village, la fratellanza, la sorellanza sono alla base della nostra comprensione e del nostro amore. Come monaco gay, non ho subito discriminazioni da parte degli altri monaci o monache, almeno non che io sappia. Sento lo stesso amore che ho ricevuto quando sono stato ordinato per la prima volta come monaco novizio. Questo perché abbiamo un senso di fratellanza e sorellanza, e anche i nostri Precetti monastici svolgono un ruolo cruciale nel mantenere la nostra libertà e nel rispettare i limiti reciproci. Essere una persona felice all’interno della comunità è stato fondamentale per il mio cammino. Non ho bisogno di un’accettazione assoluta da parte degli altri e se ci sono persone nella comunità che non riescondo ad accettarmi, posso solo offrire loro libertà e spazio per essere, riconoscendo che forse hanno solo bisogno di tempo.
Oltre gli esseri umani, gli animali, le piante e la terra
Come monaco queer del Plum Village Rainbow Sangha, il mio obiettivo è contribuire a un mondo in cui ogni persona, indipendentemente dalla sua identità di genere e dal suo orientamento sessuale, sia riconosciuta come preziosa e meritevole di rispetto e amore. In diverse interviste rilasciate nella primavera del 2023, mi è stato chiesto: “Le persone LGBTQIA+ possono essere incluse nel buddhismo?”. La mia risposta è sempre stata: “Gli insegnamenti del Buddha riguardano la trasformazione e la guarigione della sofferenza. Tutti gli esseri umani meritano di riconoscere, curare e trasformare la loro sofferenza e di godere della felicità e della libertà nella vita, indipendentemente dalla loro identità. Se abbracciamo gli esseri umani, gli animali, le piante e la Terra, perché dovremmo mettere in discussione l’inclusione delle persone LGBTQIA+?”.
In conclusione, credo fermamente che l’essere umano sia capace creare un mondo che accoglie la diversità. Possiamo raggiungere questo obiettivo accettando e celebrando l’unicità di ogni individuo e fornendo spazi sicuri alle persone per essere se stesse e trovare sostegno. Attraverso i nostri Sangha Arcobaleno, stiamo lavorando per creare un mondo più compassionevole e consapevole, in cui la sofferenza delle persone LGBTQIA+ possa essere trasformata in guarigione e gioia. Per fare questo non è necessario essere identificati come attivisti LGBTQIA+, tutti possono contribuire a questa causa.
Le nostre sorelle, i nostri fratelli e le nostre sorelle dei Sangha Arcobaleno sono felici di condividere le loro storie qui di seguito. Buon Mese dell’Orgoglio 2023 a tutti!
Mani tese che offrono amicizia
Mick (Lui)
Terra Pura del Cuore, Membro dell’Ordine dell’Interessere
Rainbow Sangha – Irlanda
Manager della Happy Farm, Upper Hamlet – Plum Village
Giugno è arrivato e abbiamo l’opportunità di celebrare ancora una volta il mese del Pride a Plum Village. Sono un maschio queer laico, cisgender, che vive, lavora e pratica a Plum Village, ad Upper Hamlet, in Francia. Vivo qui dal 2015. È molto importante per me fermarmi a riflettere sulla crescita della nostra Rainbow Family nel contesto della nostra comunità globale di Plum Village.
Negli anni in cui ho vissuto a Plum Village ho visto la nostra Rainbow Family sbocciare e crescere. Ho visto le mani dell’amicizia e dell’alleanza tendersi ripetutamente all’interno del nostro Sangha globale. Proprio come nel resto del mondo, abbiamo ancora molto da fare per garantire che tutte le nostre fratelli e sorelle queer possano sentirsi al sicuro, nell’amore e nella comprensione. Come maschio queer cisgender in Europa, so che il lavoro di liberazione per coloro che si identificano queer come me è stato quasi completato. Ma non ci tireremo indietro per le lotte di rivendicazione che verranno. Resteremo con tutti i nostri fratelli e sorelle queer fino a quando ognuno di noi potrà raggiungere l’altra riva del fiume in sicurezza.
Questo mese parlo per e sono al fianco di tutti i nostri fratelli e sorelle trans e gender-non-confirming in particolare. Voglio celebrare manifestazioni di amore, comprensione e rispetto della nostra amata Rainbow Family negli ultimi anni. Celebro l’aggiornamento del Quinto e del Quattordicesimo Addestramento alla consapevolezza. Celebro le recenti opzioni di alloggio per persone di genere non conforme e i bagni di genere neutro nei nostri centri di pratica. Celebro il fatto che il prossimo ritiro Wake Up a Plum Village, in Francia, accoglierà un numero record di giovani adulti queer, evidenziando l’impegno della nostra comunità a fornire uno spazio sicuro e accogliente per il nutrimento spirituale di tuttə.
C’è così tanto da festeggiare. Ma abbiamo ancora una vita di lavoro da fare insieme. Come amico laico, desidero vivere in armonia e in un profondo e reciproco rispetto, amore e comprensione con la nostra comunità monastica. Tuttavia, sento anche la responsabilità personale di difendere e rappresentare la nostra Rainbow Family quando e dove è opportuno, qui in patria. Sento che questo è un privilegio e un onore.
Creiamo insieme una Comunità Queer
Vengo da un ambiente cattolico e avevo preconcetti negativi sulla “spiritualità”. Ma quando ho visitato Plum Village, nel 2004, ho cambiato idea, al punto che nel 2018-19 sono diventata un’amica laica residente di lungo termine e ho vissuto a Plum Village per un anno. Personalmente non ho mai visto un conflitto tra la mia pratica e il mio essere queer, ma le ho tenute separate, facendo ipotesi su come potessero convivere reciprocamente. Poi ho scoperto che molte altre persone a Plum Village non solo si identificavano felicemente come queer, ma erano anche disposte a dichiararsi con orgoglio. So che molte persone amiche laiche hanno fatto un grande lavoro di preparazione, per il quale sono grata. Ad un certo punto è stato annunciato un gruppo di interesse sulla sessualità. I monaci e le monache hanno dato alle persone queer uno spazio per incontrarsi, aumentare la nostra consapevolezza e diventare visibili.
All’inizio erano solo persone laiche, ma poi anche i monaci e le monache hanno iniziato a partecipare alle nostre condivisioni di Dharma.
Il processo è stato graduale e ci sono stati alcuni ostacoli, come i diversi gradi di conoscenza e consapevolezza in un luogo multiculturale come Plum Village, nonché percezioni sbagliate. Ma siamo andatə avanti: non dimenticherò mai le loro lacrime di gioia quando qualcuno del mio gruppo di condivisione del Dharma ha capito che poteva essere sia queer che praticante.
La comunità arcobaleno queer è decollata grazie allo sforzo congiunto di persone laiche e ordinate. Personalmente penso che non siamo ancora arrivatə; c’è ancora del lavoro da fare in termini di consapevolezza, visibilità e soprattutto di genere, ma confido che il multiforme sangha progredisca nello spirito di apertura e gentilezza amorevole di Thay. Nel 2020, le quarantene di Covid hanno dato vita a una serie di iniziative di sangha queer online: mi sono offerta di contribuire al Rainbow Sangha UK e lo faccio felicemente da tre anni.
Mantenere vive le aspirazioni in un ambiente difficile
R. Dimas (Lui)
Vera Foresta di Comunicazione
Membro dell’Ordine dell’Interessere
Sangha Rainbow Indonesia
Vivere come persona queer in una società che non ha attuato l’uguaglianza piena per le persone LGBTQIA+ è molto impegnativo. Non solo mi sento alienato dalla società, ma mi sento anche disconnesso da me stesso. Ho fatto molta fatica ad abbracciare me stesso. A volte odiavo essere me stesso. Grazie alla consapevolezza, sono riuscito a entrare lentamente in contatto con me e ad abbracciarmi per ciò che sono realmente e a identificare le mie aspirazioni.
Ricevere i 14 addestramenti alla consapevolezza mi ha aiutato a capire il modo migliore per vivere la vita come persona queer, compresi i problemi legati al mio benessere. Anche se l’accettazione è ancora molto difficile in Indonesia, attraverso la consapevolezza e la pratica con la comunità, posso sviluppare un modo migliore di apprezzare la vita; come amare, come mantenere l’energia sessuale e come trasformare le ferite della discriminazion ancora presenti in me. Grazie alla consapevolezza, ho abbastanza coraggio per costruire un Rainbow Sangha in Indonesia e aiutare molti amici queer a praticare l’amore per la propria identità in mezzo alla paura e alla discriminazione.
Superare il dualismo
Jula (Lui/Lei)
Profonda fiducia del cuore
Germania – International Rainbow Sangha
Dalle condivisioni nel nostro sangha queer e da me stessa, sento che il modo in cui sono percepiti il sesso e il genere è molto spesso oggetto della pratica di consapevolezza e di realizzazioni profonde da parte dei praticanti queer.
La teoria queer afferma che il nostro genere e le nostre identità sessuali non sono altro che qualcosa che creiamo e realizziamo continuamente con le nostre azioni, i nostri discorsi e i nostri pensieri – insomma il genere lo costruiamo noi, continuamente. Queste azioni si ripetono nelle società fino a quando non maturano certe visioni normative sul genere, che spesso sono anche legate a strutture di potere. La teoria queer si concentra sul superamento dei binomi, come ad esempio maschio/femmina, con l’aspirazione di mettere in discussione le norme fisse e trasformare la discriminazione dualistica in inclusione e diversità.
Le tradizioni buddhiste insegnano da molto tempo il non-dualismo e l’idea che non esista un sé permanente indipendente dall’ambiente circostante. Possiamo esibire identità di genere nella dimensione storica ed essere legati a visioni di ciò che sia normale (e spesso si tratta di una visione eteronormativa), ma in una dimensione ultima maschio e femmina interagiscono, sono fluidi e privi di un sé separato.
Credo che nella nostra pratica siamo anche invitatə a lasciar andare le caratteristiche del sé e del corpo a cui ci siamo aggrappati così strettamente e che ci codificano in una definizione convenzionale e binaria di genere. Una riflessione profonda su questo tema è un fiore che il sangha queer può portare al sangha più ampio. C’è molta libertà e bellezza da trovare negli spazi intermedi.
Facilitare i Sangha Queer
Sébastien (Lui)
Queer Sangha Paris
Prima di tutto, vorrei esprimere la mia gratitudine agli altri facilitatori del Queer Sangha Paris, come Laurent ed Emmanuel. Nonostante conosca la tradizione del Plum Village da molti anni, mi considero ancora un principiante. Ho iniziato il mio percorso con il Wake Up Sangha nel 2020 e successivamente mi sono unito al Queer Sangha. Sorprendentemente, mi è stato affidato piuttosto presto il ruolo di facilitatore.
Facilitare le sessioni del nostro amato sangha è stata e continua a essere un’esperienza straordinaria e arricchente. Anche durante le nostre sessioni online, l’atmosfera rimane molto speciale e i nuovi arrivi sono sempre accolti calorosamente. Ogni volta che facilito, mi sforzo di essere creativo e uso il libro “Un lotus s’épanouit” (Lo sbocciare di un loto) come risorsa guida per i vari temi che le persone partecipanti generalmente si divertono ad esplorare. Inoltre, la condivisione del Dharma è una pratica potente all’interno del nostro sangha. Indipendentemente dall’argomento trattato, è sempre presente una grande gentilezza e posso sempre percepire un’energia nutriente. Personalmente, trovo che le sessioni di persona siano una ventata di freschezza, spesso condividiamo il tè o ceniamo insieme. Recentemente abbiamo organizzato delle meditazioni camminate a Parigi e dintorni. Sono certo che il nostro caro sangha di Parigi continuerà a prosperare per molti anni a venire.
Gioia e dolore sono una cosa sola
Linds R (Lui/Lei)
Ali interiori del cuore
Chrysanthemum Sangha
Ho avuto la fortuna di poter praticare con il sangha del Monastero di Deer Park per il Ritiro di 90 giorni nell’autunno del 2022 e di rimanere come praticante a lungo termine nella primavera del 2023. Trascorrendo un totale di circa sei mesi al monastero, ho toccato momenti di pace profonda nell’energia collettiva della consapevolezza e con il sostegno amorevole delle comunità monastica e laica. Praticare in comunità è stato bello e fonte di vulnerabilità, lasciando che le persone mi vedessero e mi conoscessero come persona transgender che vive in un centro di pratica binario. Ci sono stati momenti in cui lə compagnə di pratica si sono rivoltə a me con un genere sbagliato, o hanno fatto supposizioni sulla mia identità di genere, o hanno cercato di indirizzarmi amorevolmente a usare certi bagni o a sedermi da un lato della sala di meditazione. Questi momenti sono stati a volte dolorosi, ma sono stati anche occasioni in cui ho potuto fare leva sull’autocompassione e sulla compassione per gli altri. Ho capito che non potevo controllare la percezione che gli altri avevano di me o il loro comportamento nei miei confronti. E potevo abbracciare, amare e vedere me stessə per quello che sono. Da quel luogo di ammorbidimento interiore, ho potuto sentire la forza di presentarmi come sono nella comunità.
Ho anche apprezzato molto le persone amiche ordinate che hanno sostenuto me e altre persone di genere diverso nel monastero. Ho incontrato moltə amicə che hanno condiviso le loro storie e che hanno ascoltato profondamente per capire esperienze diverse dalle loro. Ci sono state anche persone che hanno praticato un linguaggio inclusivo, evitando l’uso di termini come “fratello” o “sorella” o ricorrendo all’espressione “sangha molteplice”, e questi sono stati momenti di grazia e di crescita. Per me il genere e la sessualità sono stati una porta del Dharma. E come altre esperienze e identità umane, sono gratə per i modi in cui offrono momenti di risveglio, individualmente e collettivamente.
Riflessioni sul matrimonio egualitario
Rogelio (Lui) – Membro dell’Ordine dell’Interessere
Vero Oceano di Freschezza
Rainbow Mexico City
Le coppie, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, condividono amore e affetto e molti di noi cercano di impegnarsi in una relazione a lungo termine. Il matrimonio serve a formalizzare e celebrare questo amore e questo impegno. Oltre a offrire protezione e benefici legali, soddisfa anche il desiderio di riconoscimento sociale e familiare, garantendoci un senso di appartenenza, accettazione e legittimità all’interno della società e delle nostre famiglie.
In Messico, il mio paese d’origine, la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso ha segnato una tappa significativa nel raggiungimento della parità di diritti per le persone LGBTQIA+, anche se rimane in contrasto con gli insegnamenti della religione cattolica dominante.
Per me è essenziale avere una pratica spirituale che abbracci tutti gli aspetti della mia umanità, così come sono. Nel mio percorso buddhista ho scoperto che c’era spazio sia per me che per il mio partner, perché il vero amore trascende l’orientamento sessuale. Si basa invece sulla coltivazione di qualità come l’amorevolezza, la compassione, la gioia e l’inclusione, che sono note come i quattro incommensurabili stati mentali, enfatizzati nel Terzo addestramento alla consapevolezza. Ogni volta che queste qualità sono presenti, l’amore abbonda.
Durante il nostro matrimonio, le nostre famiglie e i nostri amici hanno svolto un ruolo significativo nella cerimonia buddhista che abbiamo organizzato, impegnandosi a dare il loro sostegno, la loro cura e il loro nutrimento. La bellezza di questa cerimonia risiede nella sua inclusività, che si estende oltre le coppie queer a qualsiasi coppia che cerchi di coltivare la consapevolezza nella propria relazione e di ricevere il sostegno dei propri cari. Il Terzo addestramento alla consapevolezza ci concede la libertà di amare tutti gli esseri e di trascendere concetti come l’orientamento sessuale.
In qualità di membro dell’Ordine dell’Interessere, sono orgoglioso di mio marito, perché entrambi pratichiamo insieme e contribuiamo al nostro sangha. Mio marito, Miguel, ha contribuito in modo determinante alla creazione del Sangha Rainbow Mexico, permettendomi di incanalare le mie energie per sostenere il sangha più ampio di Città del Messico.
Sii splendente, sii come sei
Frieda
Radici danzanti del cuore
Rainbow International Sangha e Queer Sangha Paris
I Rainbow Sangha di cui faccio parte sono spazi di comunità, amicizia, gioia e sostegno continuo. È prezioso poter raggiungere fratelli e sorelle che condividono molte delle stesse esperienze e trovare comprensione e compassione senza dover spiegare chi sono o il mio percorso. Insieme pratichiamo, condividiamo, cantiamo, coltiviamo la gioia e l’armonia; ci radichiamo nella nostra pratica condivisa in modo da essere più capaci di sciogliere i nostri nodi e di “essere splendenti, essere così come siamo”. Sono grata sia per la nostra comunità di sangha queer sia per il nostro posto all’interno del più ampio sangha multiforme. Continuiamo a scorrere insieme come un fiume.
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